Social network, sono da considerarsi simili a una droga o hanno qualcosa di positivo?
Facebook, twitter, watsapp e chi più ne ha più ne metta.
Da qualche anno siamo tutti in rete o quasi, una vera e propria “droga” oserei dire.
Sì, “droga” perché così si può definire il mondo virtuale che si è creato con i social, “droga” visiva prima di tutto, gli occhi devono soddisfare piacere visivo per soddisfare il piacere del cervello che genera buon umore nel momento stesso in cui gli occhi vedono un bel post caricato da amici.
L’ argomento è molto ampio, analizzare tutto non è breve e non voglio essere pesante, però un elogio alla bellezza e alla positività dei social devo farlo.
Sì, è obbligatorio smentire che sia una perdita di tempo, alcune persone considerano facebook inutile, forse perché sono associali di natura.
Io tempo fa cercai per curiosità se ci fosse un gruppo della mia leva, m’iscrissi per curiosità e sono contentissimo di averlo fatto e lo consiglio a tutti d’ iscriversi in qualche gruppo.
Perché ? Vi chiederete.
Perché in un gruppo ci si diverte a distanza con battute ironiche che ti fanno ridere anche quando sei giù di morale, perché a volte “parli”, in realtà scrivi, con persone mai viste e ti accorgi di quante similitudini ci siano a chilometri di distanza.
E poi si creano delle amicizie vere, quelle fatte di serate in pizzeria o in discoteca, tutto nasce come nei club dei vespisti, degli alpini o dei camperisti, la differenza non è abissale.
E a chi dice che è per persone che soffrono la solitudine rispondo che è sbagliato starsene in solitudine quando su un social puoi trovare addirittura l’amore della tua vita.
E si, ci s’innamora pure sui social, nel gruppo di cui Vi parlavo prima è capitato più di una volta, ora siamo quasi 10 mila, ne mancano una cinquantina e ci sono persone di tutti i tipi con gli hobby più disparati, donne motocicliste, chi è appassionato di rievocazioni storiche, pseudo scrittori come il sottoscritto, sport e attività ludiche di vari generi.
Quindi è possibile trovare persone che hanno hobby simili con cui condividere delle sane chiacchierate per puro scambio di opinioni, gite, shopping, per una pizza o per un incontro romantico.
Una moltitudine di persone che per conoscerle realmente non riuscireste mai.
E vi dimostro perché.
Provate ad entrare in un locale per fare amicizia con persone mai viste prima, non è facile, la diffidenza è molta, subentrano a volte imbarazzi e timidezze e poi, prima su tutte prevale la vista.
Sui social siamo tutti “belli” o meglio, la maggiorparte di noi mette la propria foto del profilo più bella per apparire anche meglio di quel che sembriamo.
Gli occhi determinano la scelta delle nostre amicizie virtuali.
C’è purtroppo chi evita queste problematiche mettendo gattini e foto varie, per rimanere un po in incognito o per semplice privacy.
I social tengono le distanze e in un gruppo si può fare amicizia più velocemente grazie al fatto che c’è l’opzione “blocca, cancella, ecc”.
Ma il bello è che quando si organizzano dei raduni e ci si conosce realmente, facebook e simili sono ancora meglio e comunicare con gli amici è veramente bello, talmente bello che diventa una “droga”, di tanto in tanto vai a vedere cosa capita, chi ha scritto cosa e perché.
È una “droga” innocua, ora Vi saluto, vado a farmi “una dose di facebook”, vado a vedere come stanno i miei amici, forse non risponderò a tutti perché sono molti, però se c’è qualcuno triste cerco di farlo ridere un po.
I social sono sociali e aumentano la socievolezza interpersonale delle persone allenando ognuno di noi a socializzare meglio con le persone che s’incontrano lungo il nostro cammino.
Sarebbe bello fossimo tutti amici, forse ci sarebbero meno guerre.
Incredibile, hai ribaltato l’idea con cui ero partita leggendo l’articolo! Mi dicevo “adesso si lancia nell’invettiva”… e invece no!
Per alcuni aspetti concordo in pieno con quanto dici. Avendo amici, veri, non virtuali, nelle parti più disparate di questo Paese spesso i social mi aiutano a mantenere vivi i contatti, a riscaldare l’attesa di un altro incontro occhi a occhi. D’in tanto in tanto mi capita invece di pensare “facciamoci un giro su facebook, vediamo che si dice”, per pura curiosità, ma anche a volte per vera e propria informazione.
Manca forse un po’ di criticismo verso l’uso improprio dei social – primo tra tutti sparare le boiate più assurde senza nemmeno verificare la veridicità delle fonti – ma solo alla fine ho compreso il vero senso di questo articolo, che non è tanto un analisi dei social network in sé quanto piuttosto un inno al dialogo e all’incontro con gli altri, anche se talvolta virtuale.
Complimenti per questa riflessione.